31/03/13

Le Perdúne

I Perdoni sono Confratelli della Chiesa di Maria Santissima del Monte Carmelo che nel pomeriggio del Venerdì Santo  accompagnano le statue rappresentanti la Passione del Cristo per le vie del Borgo Nuovo di Taranto.

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Taranto

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Procedono a coppie, a ritmo lentissimo, “barcollando” sulle note di marce funebri ed appoggiandosi a bastoni da pellegrino alti circa due metri, sono scalzi e vestiti con l'abito tradizionale composto di camice bianco, rosario con medaglie sacre, mozzetta color crema, scapolari recanti le scritte ricamate "Decor" (confratello a sinistra) e "Carmeli" (confratello a destra) in seta blu chiaro, cappuccio bianco con due piccoli buchi all'altezza degli occhi, cappello nero bordato con nastro blu che indossano o portano sulle spalle dal quale scendono due nastri del medesimo colore, guanti bianchi.

 

Taranto

Partecipando ai riti penitenziali della Settimana Santa ottengono il perdono dei peccati, così come facevano i pellegrini, i quali si recavano, per il medesimo motivo, a Roma.

Taranto - Italia, marzo 2013.

12/03/13

Sultanahmet camii

Istambul

La moschea del sultano Ahmed I fu edificata da quest’ultimo di fronte a AyaSofia nel non dissimulato intento di competere in grandiosità con la rivoluzionaria opera di Giustiniano.

Conosciuta in tutto il mondo come la Moschea blu deve il suo nome alle oltre  21.000 piastrelle di ceramica turchese che ricoprono la cupola e le pareti interne e che conferiscono all’edificio un'atmosfera di grande suggestione.

Istambul

La Moschea blu risulta unica anche per un altro motivo. Ha, infatti, sei minareti. Solo la Moschea della Ka’ba alla Mecca ne vanta uno in più.

La tradizione popolare vuole che tra il sultano e l’architetto sia intervenuto un fraintendimento.

Mentre il sultano richiese che i minareti fossero “altin” (in oro), soluzione che avrebbe dato alla costruzione un primato di originalità, l’architetto intese “alti” (sei).

Istanbul, gennaio 2013 

11/03/13

Valeri Tarasov in Wonderland

Valeri Tarasov

Ancora una volta la pittura di VALERI TARASOV sorprende,  dimostrando il raggiungimento di una ulteriore e significativa tappa nell’ascesa artistica e personale dell’artista moscovita.

Il visitatore viene preso per mano e condotto in un luogo di confine tra sogno e realtà, ricco di citazioni, suggestioni e paradossi.

A volte i soggetti del ciclo Habitat e Dis-Habitat, in mostra a Lecce, presso le sale del Castello Carlo V, sino al 1° aprile, richiamano a gran voce l’attenzione del fruitore per la capacità di vivere e possedere la centralità dello spazio pittorico che risulta impreziosito da raffinati dialoghi geometrici, grafici e cromatici.

Lecce Lecce

Altre volte i soggetti hanno dimensioni ridotte rispetto alle misure delle opere, relegati in stanze anguste di edifici visti in sezione o impegnati nell’attraversamento di spazi metafisici, e raccontano le loro storie a bassa voce, con toni intimistici e confidenziali.

Il ritmo del colore vivo e  pulsante sottolinea il periodico cambio di dimensioni da quella individuale e domestica a quella universale.

Lecce

Un viaggio indimenticabile attraverso gli occhi di Alice.   

Castello Carlo V – Lecce – Italia, marzo 2013